Nel 2015 dovrebber rafforzarsi la ripresa delle erogazioni dei mutui, che ha dato segnali incoraggianti nel corso di quest’anno. È la previsione che emerge dalla 37esima edizione dell’Osservatorio Assofin-Crif-Prometeia sul credito al dettaglio.
Le buone notizie per quel che riguarda il credito alle famiglie erogato da banche e operatori specializzati sono sia sul fronte della domanda che su quello dell’offerta. «Le erogazioni di credito nei primi 9 mesi del 2014 - si legge nel Report - hanno complessivamente mostrato una ripresa, più timida nel comparto del credito al consumo rispetto a quella più incisiva rilevata nei mutui immobiliari. Dal lato della domanda, le famiglie hanno progressivamente mostrato una maggiore propensione alla richiesta di finanziamenti rispetto al 2013, per quanto la prolungata debolezza dell'attività economica e le incertezze che gravano sui tempi e le modalità di ripresa abbiano ancora determinato un approccio cauto nelle scelte di spesa e di investimento, rimaste piuttosto modeste nonostante il lieve aumento dei consumi, dopo due anni di riduzione».
Miglioramento più marcato sul fronte mutui
Secondo l’Osservatorio, nei primi 9 mesi del 2014 l'incremento delle nuove erogazioni finalizzate all'acquisto di abitazioni è stato del +5,3% in termini di flussi. L'evoluzione del numero dei contratti di mutuo per acquisto (+7,1%) risulta superiore a quella delle compravendite residenziali (2,2%), «segno - secondo l’Osservatorio - che il credito torna a sostenere le famiglie per l'acquisto della casa» Aumenterebbe cioè la quota di compra ricorrendo a un prestito: considerando che almeno il 40% delle transazioni si conclude senza il ricorso a un finanaizmento, si capisce perché la ripresa delle compravendite è più lenta di quella dei mutui. Importante per capire questa dinamica è anche il peso delle surroghe (+208% per i flussi finanziati), che in termini di quota raggiungono il 5,8% del totale.
«La graduale risoluzione di alcuni vincoli che avevano ridimensionato il mercato dei mutui negli anni di crisi - è il commento dell’Osservatoriuo - sta guidando e guiderà la ripresa. Nel complesso, infatti, il mercato ha mostrato segnali positivi per un miglioramento delle prospettive economiche dei potenziali nuovi mutuatari e una rinnovata spinta commerciale da parte degli istituti di credito, impegnati ad attuare nuove logiche di offerta, focalizzate sulla modularità e flessibilità del prodotto». E la competizione si gioca soprattutto sulla convenienza del tasso variabile, che continua da aumentare la quota di erogato (67%, misto al 20 e fisso a 13%).
Il credito al consumo
Anche i prestiti tornano a mostrare un'evoluzione positiva, anche se meno marcata rispetto ai mutui, dopo cinque anni di flessione. Nel credito al consumo, infatti, i flussi finanziati nei primi 9 mesi del 2014 risultano infatti in aumento dell’1,2% rispetto allo stesso periodo del 2013. E il numero di operazioni cresce complessivamente del 5,9%. Guidano il comparto il finanziamento di auto e moto e le carte “rateali/opzione”. I finanziamenti finalizzati all'acquisto di altri beni/servizi (anche per arredo, elettronica ed elettrodomestici, e altri beni e servizi finanziabili, tra i quali viaggi, spese mediche, palestre) continuano invece a segnare il passo: nei primi 9 mesi del 2014 risultano infatti in calo del -6, 9% rispetto al corrispondente periodo 2013: «Questa dinamica è riconducibile alla contrazione dei consumi delle categorie merceologiche cui i finanziamenti sono destinati e alle difficoltà degli operatori a proporre campagne a tassi promozionali».
Rischiosità stabile e prospettive positive
Nel corso del 2014 il rischio di credito si è mantenuto sostanzialmente stabile, con un lieve rientro dei tassi di default a settembre 2014, riflettendo sia la prudenza della domanda che la selettività dell'offerta di credito. «Nello specifico, il tasso di default (ovvero l'indice di rischio di credito di tipo dinamico che misura le nuove sofferenze e i ritardi di 6 o più rate nell'ultimo anno di rilevazione) del credito al dettaglio considerato nel suo complesso (mutui immobiliari e credito al consumo) si attesta a settembre 2014 al 2,4%. proseguendo l’allontanamento dal punto di massimo registrato all'inizio del 2010 pur rimanendo su livelli superiori a quelli registrati prima della crisi». Il tasso di default dei mutui si è stabilizzato per gran parte del 2014 all'1,9% e solo a settembre mostra un ulteriore cenno di miglioramento, posizionandosi all'1,8%.
La ripresa dovrebbe consolidarsi nel biennio 2015-2016, «sebbene i ritmi di crescita si manterranno modesti». I flussi di finanziamenti alle famiglie confermeranno i segnali positivi, «ma nel complesso rimarranno decisamente più contenuti rispetto a quelli degli anni prima della crisi». Per quanto riguarda l'andamento dei mutui, «negli ultimi mesi del 2014 si dovrebbero rafforzare i segnali di ripresa delle erogazioni per acquisto di abitazione, confermando le tendenze osservate nella prima parte dell'anno, anche grazie al significativo aumento di nuovi contratti di surroga».
La ristrutturazione della casa rimane in testa nella “classifica” dei motivi per cui viene richiesto e concesso un prestito. Secondo i dati elaborati da PrestitiOnline.it, nei primi 11 mesi del 2014 sono stati i prestiti per la ristrutturazione della casa (30,6%), per l'acquisto di un'auto usata (22,5%) e per l'arredamento (14,9%) a distinguersi tra quelli maggiormente erogati agli italiani. Si rocorre invece sempre meno meno a un prestito per hobby, viaggi e vacanze per i quali l'erogazione è stata soltanto dell'1,8%.
La tenuta della “leadership” dei prestiti per la casa - che secondo l’Energy efficiency report 2014 del Politecnico di Milano sono lo strumento più diffuso per finanziare la riqualificazione energetica, con un valore di 585 milioni di euro di interventi realizzati grazie a questo canale dal 2007 al 2013 - è sostenuta dalla combinazione di bonus fiscali e tassi di interesse in calo. «Il tasso medio è stato del 6,6% fino a giugno, per poi scendere al 5,6-5,7%», spiega a Casa24 Plus il direttore marketing di Prestitonline.it, Roberto Anedda. Dall’altro lato, la legge di stabilità ora in discussione si prepara a prorogare alle attuali percentuali del 50 e del 65% per tutto il 2015.
«Dai 40mila euro in su ha invece senso chiedere un mutuo, che richiede un maggior impegno (a partire dall'ipoteca sull'immobile, ndr) ma - prosegue Anedda - offre tassi inferiori, soprattutto ora: un fisso del 2,61%, su una durata di 7 anni. Mentre però il prestito non ha spese oltre le rate, nel caso del mutuo bisogna mettere in conto che ci sono voci (istruttoria, perizia, eccetera) che incidono per almeno mille euro».
Il sito di comparazione di prodotti di credito che fa capo al Gruppo MutuiOnline, evidenzia, inoltre, che «nei primi 5 mesi del secondo semestre la durata più erogata dei finanziamenti è stata di 60 mesi (il 20,2%), seguita da quella a 84 mesi (il 17,6%) e da quella a 36 mesi (16,3%)». E che «l'importo medio dei prestiti erogati si è attestato a 10.835 euro, in calo rispetto a quello del primo semestre del 2014. Inoltre, il 31,7% dei prestiti erogati ha riguardato un importo compreso tra i 5mila e i 10mila euro.
Dal punto di vista dalla distribuzione geografica, le erogazioni sono in lieve calo nel Nord Italia (39,1%), in aumento al Centro (22,4%) e stabile al Sud e nelle Isole (38,5%). Infine, «il 39,2% dei prestiti è stato erogato alla fascia d'età 36-45 anni, il 25,4% alla fascia 46-55% e il 20,4% alla fascia 26-35 anni».