C’è un limite dei tassi di mutui e prestiti oltre il quale si sconfina nell’usura. Questo confine da non superare è detto tasso soglia, un parametro che si può calcolare e che è possibile monitorare.
È bene ricordare che l’usura è un reato introdotto dall’articolo 644 del Codice penale italiano, con modifiche apportate dalla legge 108 del 7 marzo 1996. Quando si può parlare di usura bancaria e di tasso soglia? E come si calcola? La legge dei numeri e dello Stato Italiano non ammette interpretazione.
Cos’è il tasso soglia
Quando chiediamo un mutuo o un prestito possiamo controllare o calcolare il tasso soglia, per avere la certezza che non sia stato applicato un tasso usuraio, da non confondere con il tasso alto.
Inoltre, lo Stato italiano dovrebbe disporre del Fondo per la prevenzione del fenomeno dell’usura, gestito dal Dipartimento del Tesoro tramite i Confidi, le Fondazioni e le Associazioni che, grazie ai contributi del Fondo, riescono ad arrivare capillarmente sul territorio.
Il tasso di interesse è comunque il prezzo del prestito chiesto, con un limite fissato ogni trimestre dalla Banca d’Italia che viene chiamato tasso soglia, oltre il quale diventa tasso usuraio.
Ogni tre mesi il Ministero del Tesoro rileva il cosiddetto Tasso Effettivo Globale Medio (TEGM) degli interessi applicati dalle banche e dalle società finanziarie italiane. Sul sito della Banca d’Italia e del Ministero Economia e Finanza (MEF) è possibile consultare i decreti di rilevazione dei tassi trimestrali, i decreti tassi usura.
Come si calcola il tasso soglia
Il calcolo della soglia da non superare, oltre la quale si può parlare di tasso usuraio, è indicato dall’articolo 2 della legge numero 108 del 1996, con modifiche introdotte dal decreto legge numero 70 del 13 maggio 2011 che hanno stabilito un nuovo metodo di calcolo del tasso di usura.
Per calcolare il tasso soglia con il nuovo metodo bisogna aumentare del 25% il TEGM e, al risultato ottenuto, aggiungere 4 punti percentuali.
Un esempio pratico
Facciamo un esempio attuale, calcolatrice alla mano. Secondo l’ultima rilevazione del trimestre luglio-settembre 2023 il tasso fisso medio di un mutuo è del 5,38%. Per la legge italiana, il tasso applicato da banche e società finanziarie non deve superare il 25% di questo valore (quindi un quarto del totale), più 4 punti percentuali da aggiungere al risultato ottenuto.
Dobbiamo innanzitutto calcolare il 25% di 5,38%. Quindi 5,38 x 25 : 100 = 1,345.
Aggiungiamo 1,345 (il 25%) a 5,38 (tasso medio) = 6,725.
Infine, come indicato dal nuovo metodo di calcolo, dobbiamo aggiungere ulteriori 4 punti percentuali al risultato ottenuto:
6,725 + 4 = 10,725.
Dunque, nel nostro esempio, il tasso applicato da una banca si può definire usuraio se è uguale o superiore al 10,72%. Sotto questo dato otteniamo il tasso di soglia che non deve essere superato.