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RINNOVATO OTTIMISMO SUL MERCATO DEL CREDITO
del 25 settembre 2014

RINNOVATO OTTIMISMO SUL MERCATO DEL CREDITO

 Le famiglie italiane nel primo semestre 2014 hanno fatto registrare, rispetto allo stesso semestre del 2013, un notevole aumento delle erogazioni di mutui finalizzati all?acquisto di una casa.

 Per la prima volta dal 2010 l?andamento delle erogazioni fa registrare un segno positivo, confermando e accentuando la tendenza al miglioramento iniziata l?anno precedente, che dall?inizio del registra stabilmente variazioni positive e volumi in doppia cifra.

Ci sono note che inducono ad un rinnovato ottimismo, in quanto la Banca Centrale Europea sta operando per sostenere l?erogazione del credito, pertanto saranno determinanti le iniziative a supporto della crescita economica (soprattutto del settore immobiliare).

 Il tasso Euribor (3 mesi) ha iniziato una parabola discendente che lo ha portato rapidamente a scendere a 0,10% a Settembre 2014, mentre l?Eurirs (30 anni) dopo aver toccato quota 4,05% ad Aprile 2011, ha iniziato la fase discendente che lo ha portato a 1,90% nello stesso periodo.

Stando alle dinamiche dei tassi di inizio Settembre 2014, ipotizzando di dover sottoscrivere un nuovo mutuo ipotecario dell?importo di 100.000 euro per una durata di 30 anni, ad uno spread medio indicativo di mercato pari a 2,40 bps, se scegliessimo un mutuo a tasso fisso sosterremmo una rata mensile di 495 euro. Se optassimo invece per un mutuo a tasso variabile, avremmo un risparmio pari a 100 euro mensili, in quanto la rata mensile ammonterebbe a 395 euro.

 Nei primi sei mesi del 2014 la forbice si è assottigliata e si sta riportando ai livelli di alcuni anni fa.


Mercato immobiliare: ripresa dal 2015
del 20 settembre 2014

Fondi per ottenere mutui agevolati e conseguente (debole) ripresa delle compravendite di immobili: le previsioni di Nomisma per il prossimo anno.
L’Associazione bancaria italiana e la Cassa Depositi e Prestiti hanno recentemente firmato una convezione che sblocca fondi da due miliardi di euro per agevolare la richiesta di mutui. È il segnale di un lieve miglioramento in questo settore che preclude a una probabile ripresa del mercato immobiliare, principalmente tra il 2014 e il 2015.
Gli istituti di credito, infatti, da Banca Sella a banca Barclays, segnalano che nell’ultimo trimestre del 2013 si è registrata un’offerta creditizia meno limitata e un leggero aumento delle domande per l’accesso al credito.
Nel primo semestre del 2013 si era invece registrata una contrazione di circa 3 miliardi degli importi dei prestiti erogati alle famiglie, specie per quanto riguarda i mutui per l’acquisto di immobili.
Tuttavia la percezione delle banche non è infondata: un graduale processo di ripresa è in atto, basta considerare i dati relativi alla capacità di accesso delle famiglie alla compravendita di immobili e la loro capacità reddituale.
Proprio nel mercato immobiliare, grazie anche a questa lieve ripresa nel settore mutui, si prevede nel 2014 una leggera salita delle compravendite. I prezzi, invece, continueranno a scendere, anche se non ai ritmi vorticosi degli ultimi anni. È quando emerge dai dati dell’Osservatorio Nomisma sulle grandi città.
Nella relazione dell’Osservatorio, infatti, si legge: “La seconda ondata recessiva iniziata nel 2011 parrebbe essere giunta a conclusione: anche se per il 2014 non si preannunciano significativi miglioramenti, a partire dal 2015 si ritiene plausibile un avvio di ripresa”.
Secondo le stime di Nomisma, la contrazione per la fine del 2013 si dovrebbe attestare a meno 8,3%, contro il calo di ben il 25% registrato nel 2012. In numero, quest’anno si dovrebbero concludere circa 407 mila compravendite. Tra il 2014 e il 2015, invece, di dovrebbe registrare una crescita del 10%, anche se non si supereranno le 500 mila unità.
Alla lieve ripresa del mercato immobiliare, dovrebbe seguire il repricing, ossia l’adeguamento dei prezzi degli immobili: si stima che nel 2014 i prezzi saranno ancora in calo di circa il 3,1%, mentre nel 2015 scenderanno solo dell’1,4%. Bisognerà arrivare al 2016 per vedere crescere i prezzi degli immobili, in ritardo quindi rispetto all’effettiva ripresa del mercato.
Il calo delle compravendite, tuttavia, non riguarda solo il settore residenziale: anche la vendita di immobili destinati ad un uso diverso da quello abitativo si è registrata una contrazione, che però, rispetto all’anno scorso è in leggero miglioramento. Se nel 2012 si era verificato un calo del 24,1%, quest’anno la contrazione arriva “solo” fino al 7,1% in meno.
Anche i prezzi sono in calo: gli uffici hanno subito un ribasso del 2,3%, mentre i negozi si attestano a meno 1,9%. Lieve miglioramento, invece, negli investimenti continentali: dall’1,4% del 2012 si è passati al 2,3% del 2013, con un ammontare di 3,3 miliardi di euro per le transazioni immobiliari istituzionali. Gli investimenti stranieri, invece, si aggiudicano una fetta di ben il 73% del mercato.

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Si torna a investire nel mattoneā€¦estero
del 20 settembre 2014

Anche se in Italia si fa decisamente fatica a capire che questo è vero, i numeri di diverse fonti concordano nel dire che il mercato immobiliare, sia pure molto lentamente, si sta riprendendo.

Di certo è un buon momento per comprare la prima casa, meno forse per acquistarne una da mettere a reddito, come detto, però questo è un discorso valido soprattutto nella nostra nazione. In altre, come dimostrato da un recentissimo studio condotto dall’Istituto di credito Credit Suisse e rilanciato da un pezzo di MonitorImmobiliare a firma di Cristina Giua, il discorso è diverso.

Nell’indagine, che ha focalizzato la sua attenzione non solo sull’Europa, ma anche sul Nord America e l’Asia, è emerso come ancora una volta ad attirare il maggior numero di investimenti e di investitori sia il Regno Unito, dato probabilmente destinato a crescere visto l’esito del referendum con cui gli scozzesi hanno ribadito ancora una volta di non volersi chiamare fuori dalla nazione guidata dalla regina Elisabetta II e, soprattutto, pur ribadendo la necessità di avere maggiore voce in capitolo sulle sorti del Paese, hanno evitato i grossi scossoni che l’economia della loro area avrebbe dovuto subire.

Credit Suisse ha indagato il sentiment circa gli investimenti immobiliari non solo a medio termine, vale a dire sui sei mesi, ma anche sull’anno. Sia per il settore residenziale sia per quello commerciale il dato è positivo, così come per gl investimenti in Germania e negli Stati Uniti. Gli investitori sospendono il giudizio sull’Italia che è categorizzata fra i paesi per i quali non si ha nè una propensione all’acquisto nè al disinvestimento, ed è già qualcosa. Da notare il rinnovato interesse per l’immobiliare spagnolo e quello giapponese.


Apertura del sito ufficiale
del 15 settembre 2014

E’ con lieto piacere che annunciamo il nostro nuovo sito web: un portale dinamico e sempre aggiornato con tutti gli immobili, le news e i servizi che Aurora Immobiliare vuole offrire ai propri clienti. 


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